lunedì 31 agosto 2009

gabetti


sul mensile le medie che adopero hanno incrociato al rialzo,erano al ribasso dal marzo del 2007

domenica 16 agosto 2009

sp 500 - mensile


la mm200 (1018) ha respinto i prezzi, visto come lo stanno drogando il target potrebbero essere i 1050 punti...

ftsemib


gap chiuso...livelli al rialzo 22000 - 22600/740 - 23330.....livelli al ribasso 21000 - 20700 - 20000

purtroppo ho dei problemi con la connessione adsl e martedì stacco sino a fine mese,un saluto a tutti

giovedì 13 agosto 2009

interpump


la mm200 l'ha superata ...

mercoledì 12 agosto 2009

didattica personale



credo che queste siano candele di fine trend,voglio vedere cosa accadrà nelle prossime sedute ...

martedì 11 agosto 2009

ftsemib


vedi post sotto....

lunedì 10 agosto 2009

ftsemib


il primo target sta arrivando,però...

caltagirone


sale in maniera particolare ma sale ...

interpump


mm 200 ad un passo 

vianini lavori


il margine è buono ....

eems


movimento in corso...

domenica 9 agosto 2009

tase


per conoscenza gli israeliani sono scesi...

sabato 8 agosto 2009

ftse mib


in caso di prosecuzione del rialzo questi sono i miei livelli ....21780- 21800 che coincide anche la b+  poi il gap dei 22000 circa poi 23300


venerdì 7 agosto 2009

finarte casa d'aste


movimento in corso...

giovedì 6 agosto 2009

lettura...roubini

Lo scenario a W è quello preferito dal professor Nouriel Roubini nell'ultimo

sul articolo apparso su Forbes. Ma il rischio per il 2010 si chiama

deflazione. 5 Agosto 2009, ore 15:15

Le economie stanno reagendo in modo positivo agli stimoli governativi,

generosi e voluminosi, ma questo non riuscirà a sanare lo scenario recessivo

da qui a fine anno. Le previsioni sono per un PIL 2009 a -2% con un recupero

nel 2010 pari al 2-3%, con un conseguente recupero del prezzo delle materie

prime.

In questo scenario la Cina acquisterà sempre più importanza ma non riuscirà

a prendere la postazione di comando. A comandare ci saranno sempre loro, gli

Stati Uniti. E di conseguenza due sono gli elementi da tenere in salda

considerazione per il futuro, due sono gli indicatori che ci forniranno i

dati essenziali per capire come e quando saremo veramente fuori dalla

recessione e si tornerà a crescere dignitosamente. E questi due elementi

sono (indovinate un po'? ndr) il tasso disoccupazione e consumi.

Tasso di disoccupazione che però rischia di arrivare all'11% l'anno

prossimo, con conseguente riflesso sui consumi. Se l'americano perde o

rischia di perdere il lavoro, non solo consumerà di meno, ma incrementerà la

percentuale di risparmio.

Se poi a questi elementi, andiamo a sommare l'eccesso di capacità produttiva

e la saturazione del mercato dei beni, si capisce che il rischio maggiore

per l'economia, l'anno prossimo, potrebbe non essere l'inflazione, come

spesso si è detto, bensì la deflazione.

La deflazione che non è nient'altro che l'inverso dell'inflazione.

Cos'è la deflazione?

La deflazione deriva dalla debolezza della domanda di beni e servizi, cioè

un freno nella spesa di consumatori e aziende, i quali poi attendono

ulteriori cali dei prezzi, creando una spirale negativa. Le imprese, non

riuscendo a vendere a determinati prezzi parte dei beni e servizi, cercano

di collocarli a prezzi inferiori.

La riduzione dei prezzi si ripercuote per le imprese sui ricavi, anch'essi

generalmente in calo. Ne deriva il tentativo da parte delle imprese di

ridurre i costi, attraverso la diminuzione dei costi per l'acquisto di beni

e servizi da altre imprese, del costo del lavoro e tramite un minor ricorso

al credito.

Gli effetti negativi della deflazione tendono a diffondersi nell'economia,

provocando una situazione di depressione economica. Lede quelle fasce di

lavoratori che si vedono ridotto il reddito a seguito della riduzione dei

salari.

Come potete ben capire quindi, la deflazione metterebbe a rischio lo

scenario di crescita economica, rendendo sempre più realistico lo scenario

ad L o di tipo giapponese. Questo è il rischio più grande, secondo Roubini,

ma la realtà dei fatti, ad oggi, ci porta orientativamente non ad uno

scenario "L-shaped" ma a W, questo perché non tutti i problemi sono stati

risolti, ma perlomeno, il rischio di un collasso globale dell'economia

sembra defilarsi.

E sulle borse?

In merito ai mercati azionari, bisogna fare molta attenzione, in quanto,

secondo Nouriel Roubini, buona parte dei rally a cui abbiamo assistito fanno

parte degli effetti della massiccia dose di liquidità potenzialmente

presente sul mercato ma assolutamente non circolante (altrimenti

l'inflazione

sarebbe protagonista, ndr), e proprio questa liquidità potrebbe diventare un

elemento destabilizzante se non controllata , nel lungo periodo.

Sul sistema bancario

In merito al sistema bancario, Roubini dice che molto è stato fatto, ma non

tutto è risolto. In particolar modo in Europa, dove la leva finanziaria è

ancora molto presente e il risanamento bancario è sicuramente meno avanzato,

rispetto a quello americano, senza poi dimenticare gli effetti

sull'esposizione

all'Europa dell'Est, esposizione che potrebbe portare non pochi problemi nel

medio periodo.

Conclusioni

Sarà molto interessante vedere gli utili delle società nei prossimi mesi a

venire, soprattutto sarà interessante stabilire se i tassi di crescita

previsti saranno mantenuti , oppure se ci sarà una nuova contrazione. E

questo scenario, secondo Nouriel Roubini, sarà decisamente possibile.

Quindi, rischio concreto di correzione non solo sul mercato azionario,

salito troppo in fretta e senza basi fondamentali solide, ma anche per i

titoli corporate societari, con un graduale ritorno dell'aumento del rischio

finanziario.

Il ritorno alla normalità è quindi remoto, la strada da percorrere sarà

ricca di insidie e di problematiche e prima di poter dire di essere

definitivamente dalla crisi finanziaria ed economica degli ultimi anni, ci

vorrà ancora molto tempo. Scenario a W, per il professore. E se così sarà,

oggi abbiamo solo visto la prima parte, la V, manca la seconda parte, con

tonfo correttivo allegato.

eurofly


compressa nelle bollinger,vediamo che da parte esce 

mercoledì 5 agosto 2009

minifib


shooting star ????

mondo he


boom boom dopo l'aumento di volumi di ieri 

interpump


nel post di lunes doveva andare sopra i 3.13 oggi ha chiuso a 3.28 con volumi in aumento ...

poltrona frau


dopo molto sedute è andata sopra i 0.84...volumi sempre bassi 

vianini lavori


altro +2.55 %

volumi



ocio ai volumi....

poltrona frau


0.84..........

landi renzo


questa mi è scappata era stupenda,come ho potuto.....

vianini lavori


anche "vla" ne ha fatta di strada dall' hammerone ....

sorin


movimento fatto in pieno dalla segnalazione ....ieri candela di fine corsa ?

martedì 4 agosto 2009

sp 500


4 novembre 2008 -vs- 4 agosto 2009

da wall street italia...

BORSA: DAL RIMBALZO ALL'ENNESIMA BOLLA

di Alfonso Tuor

Ma stiamo veramente uscendo dalla crisi? E il «bear market» (la fase di mercato ribassista) è veramente finito, per cui i minimi dello scorso marzo non verranno più toccati? Attenzione. Allarme. Alert. Non fidarsi e' obbligatorio.

 
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Le borse volano grazie ad utili trimestrali superiori alle previsioni. Il rally dei mercati azionari si sta rivelando talmente prolungato e consistente da spingere alcuni a sostenere che la crisi sia finita e che sia prossima la ripresa dell’economia. 

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Ma stiamo veramente uscendo dalla crisi? Inoltre il «bear market» (la fase di mercato ribassista) è veramente finito, per cui i minimi dello scorso marzo non verranno più toccati? Indubbiamente stiamo assistendo ad una delle più lunghe e delle più forti fasi di rialzo delle borse. Questo movimento non deve comunque impressionare più di tanto. In primo luogo gli utili trimestrali, soprattutto quelli americani, sono migliori delle aspettative, ma non è tutto oro quello che luccica. Infatti, come ha sottolineato il quotidiano britannico «The Financial Times», la settimana scorsa la stima media degli analisti calcolata da Thomson Reuters prevedeva che gli utili delle 500 società che compongono l’indice Standard & Poor’s sarebbero scesi del 35,1%. I risultati resi noti questa settimana mettono in luce che il calo è solo del 31%. Quindi, i risultati sono migliori delle aspettative, ma sono pur sempre negativi. 

Ancora più macroscopico è il contrasto con le previsioni degli analisti formulate all’inizio di quest’anno. Allora questi prevedevano un calo dell’11% degli utili nel secondo trimestre, invece, come scritto sopra, il calo è stato del 31%. Eppure l’indice S&P 500 è salito dall’inizio dell’anno di circa il 10%. Ma c’è di più. I ricavi sono diminuiti. Quindi gli utili sono calati meno delle aspettative, poiché le società hanno tagliato rapidamente i costi. Ciò vuol dire che hanno ridotto gli investimenti, molte spese e soprattutto hanno licenziato. Il conseguente forte aumento della disoccupazione non è però sicuramente un fattore che favorisce l’uscita dalla crisi. È quindi difficilmente comprensibile che le borse continuino a salire. 

La seconda spiegazione di questo rally, che va per la maggiore, è che il mercato sale poiché le società hanno fornito indicazioni positive sulle prospettive dei loro affari. La realtà però non sostiene questa tesi. Molte società hanno segnalato che si aspettano un leggero miglioramento delle loro attività rispetto alla forte contrazione accusata tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di questo. Altre hanno dichiarato di non vedere ancora la luce in fondo al tunnel. Queste previsioni sono assolutamente compatibili con lo scenario di una stabilizzazione a bassi livelli dell’attività economica dopo la forte contrazione degli ultimi mesi. Le previsioni dei manager non suffragano invece l’ipotesi di una ripresa dell’economia e quindi il prolungarsi ulteriore di questo rally borsistico. 

Le ragioni sono probabilmente altre: un rimbalzo tecnico che ora rischia di trasformarsi in una bolla speculativa alimentata dalla liquidità iniettata dalle banche centrali. A Wall Street si dice che anche un gatto che cade da un grattacielo rimbalza. E infatti il rimbalzo è iniziato in marzo, quando si era diffusa la convinzione che le autorità politiche e monetarie avrebbero impedito un collasso del sistema bancario internazionale. A sostegno di questa tesi basta ricordare che il rimbalzo dei mercati è stato inizialmente trainato proprio dai titoli bancari. 

Il rimbalzo delle borse era nelle carte. Infatti anche l’indice giapponese Nikkei, dopo un crollo all’inizio degli anni Novanta, rimbalzò di più del 50%. Altrettanto fece l’indice Dow Jones dopo il crollo del 1929. In ambedue i casi i minimi segnati nella prima fase di ribasso si rivelarono solo temporanei. Nel caso del Giappone il mercato azionario continua ad essere intrappolato in una fase ribassista di lungo periodo, per cui all’inizio di quest’anno ha registrato un nuovo minimo storico. 

Ma ora il rialzo dei mercati sta trasformando questo rimbalzo in qualcos’altro. Stando all’analisi tecnica, sta «rompendo» livelli che segnerebbero l’uscita dalla «trappola ribassista» e anticiperebbero ulteriori rialzi. In questa sede non vogliamo formulare alcuna previsione, ma sostenere che un ulteriore rialzo dei mercati sarebbe da interpretare come la formazione di un’altra bolla speculativa, alimentata dalla enorme liquidità iniettata dalle banche centrali. 

I dati dimostrano che le banche sia in Europa sia negli Stati Uniti stanno stringendo i cordoni del credito. E’ quindi ipotizzabile che il sistema bancario non stia usando questa enorme quantità di capitali per sostenere la ripresa economica, ma per investire in borsa. Il rialzo dei mercati azionari è ben visto da tutti: dalle banche centrali e dai Governi, poiché infonde ottimismo e allenta la crisi finanziaria; dalle grandi banche, poiché ha un effetto tonificante sui bilanci, dato che fa salire gli utili legati alle commissioni e alle attività di trading. Non è nemmeno escluso che negli Stati Uniti si punti alla formazione di una nuova bolla speculativa per superare la crisi attuale determinata proprio dallo scoppio della bolla del credito. 

Sarebbe la ripetizione di quanto fece all’inizio di questo decennio la Federal Reserve, che per superare la crisi determinata dal crollo delle borse favorì la formazione di una bolla speculativa nel mercato immobiliare e un forte aumento dell’indebitamento degli americani. Questa ricetta può funzionare solo nel breve termine, poiché le bolle finanziarie hanno un esito certo: prima o poi scoppiano con gravi conseguenze anche per l’economia reale. 

In conclusione, ulteriori rialzi dei listini azionari segnerebbero il formarsi di un’altra bolla speculativa. L’impennata delle borse non indicherebbe l’approssimarsi di una reale ripresa dell’economia, anche perché non avrebbe la forza di sanare i guai economici venuti alla luce con l’attuale crisi. Permetterebbe solo di guadagnare un po’ di tempo. Questo dimostra quanto sia difficile riportare l’economia mondiale su una via di crescita sana e duratura e quanto poco efficaci siano state finora le misure attuate dalle autorità politiche e monetarie. 

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trevi


volumi alti....

mbfg

MILANO, 4 agosto (Reuters) - Il gruppo Mariella Burani (MBFG.MI) è sotto inchiesta per aggiotaggio e falso in bilancio. Lo scrive La Repubblica stamane.

La casa di moda di Reggio emilia è finita sotto la lente dei sostituti procuratori milanesi Luigi Orsi e Mauro Clerici, riporta il quotidiano.

A interessare i pm sono state le girandole di compravendite, offerte di acquisto e altre operazioni che il gruppo ha portato a termine nel corso degli ultimi esercizi, dice il quotidiano.

Manovre il cui intrerese potrebbe essere stato solo quello di alleviare un conto economico e uno stato patrimoniale messo a dura prova dalla crisi, aggiunge. Anche la Consob, secondo il quotidiano, ha già chiesto più volte chiarimenti alla società.

Per raddrizzare la situazione finanziaria il gruppo ha annunciato ieri in un comunicato di avere allo studio un piano di rinegoziazione del debito che prevede un'ipotesi di aumento di capitale di 50 milioni di euro.

lunedì 3 agosto 2009

alerion


è andata....buoni anche i volumi 

caltagirone


arrivassero i volumi....

trevi


immensa....

trevi


9.855 + 4.90 % !!!!!!!!

alerion


ocio....

interpump group


area 3.13 molto importante....in lista 

sabato 1 agosto 2009

ts sul mini


questo dopo i primi tre mesi di test è quello che rende di più....

mini


ieri ha testato la soffitta ed il pavimento....

SGAM ETF XBEAR FTSE MI


etf short con effetto leva sul nostro indice

SGAM ETF LEVERAGED FTS


etf long con effetto leva sul nostro indice 

indici mensili